Conosciuta per il vasto deserto che ne occupa in sostanza la totalità dell’estensione, La Mauritania e la sua capitale sono importanti punti di mercato collegate al ricco mare Atlantico. Acheloos Geo Exploring ha condotto una ricerca etnica sui pescatori della Mauritania, conoscendoli e analizzando la vita di questi temerari del mare.
Subito al di fuori della cerchia di abitazioni, costruite con canoni di edilizia non proprio usuali per gli standard europei, della capitale …. ,s’incontrano le prime dune dorate e maestose .. L’eleganza di questi paesaggi desertici ci è nota da tempo, abbiamo conosciuto le distese dei deserti tunisini e Libici e del Marocco, quello che sembra davvero stupefacente è come la linea di separazione tra abitato e sabbia siano molto molto ravvicinate. Parlando con la nostra guida locale Hamed, conoscitore delle periferie della capitale, scopriamo che a 200Km nel cuore del deserto sgorga dell’acqua che è imbottigliata e venduta sul mercato locale. Hamed sorridendo commenta che è proprio il volere di Allah a far nascere acqua dalle sabbie calde del deserto, perché in un luogo come quello difficilmente si potrebbe vivere. Una visita alla periferia, ci servirà per scoprire e capire che la sabbia ha purtroppo anche il potere di nascondere tutto il superfluo, un po’ come la neve che rende candidi anche i paesaggi più ostili .. Di fatto, a pochi km dal centro,scorgiamo una grande discarica a celo aperto, dove alcuni ragazzi si dedicano ad una raccolta di rifiuti commestibili o riciclabili che poi riutilizzeranno. La scena ci fa riflettere sulle disuguaglianze sociali di questo e molti altri paesi Africani, dove alcune forme di povertà sono davvero dovute a una coscienza sociale in sostanza uguale a zero .. Il nostro obiettivo, che non perdiamo di vista, è la conoscenza di alcune testimonianze e storie dei pescatori che hanno indirizzato verso il mare la loro fonte di sopravvivenza ..
Sulle spiagge nei pressi della Capitale, un grande centro per il commercio del pesce è oggetto delle nostre attenzioni. Incontriamo molte persone che sono impegnate a organizzare, pulire, immagazzinare del meraviglioso pesce di notevoli dimensioni . “Questo è il mercato del pesce”, ci spiega Hamed, “qui a cicli giornalieri e settimanali i pescatori di tutte le età portano il dono del mare, e lo vendono alle grosse compagnie di distribuzione alimentare o ai privati e ristoranti che vengono direttamente a comprarselo ..” In tutto questo mercanteggiare e vociare per il prezzo e le qualità migliori del pescato, la cosa che subito ci incuriosisce è che non si vede il porto o una sorta di riparo o attracco per le imbarcazioni. In effetti, osservando meglio, si notano adagiate sulla spiaggia centinaia di piroghe coloratissime che si appoggiano una sull’altra stanche delle innumerevoli peripezie che hanno dovuto affrontare nel mare.. Chiediamo ad Hamed se è possibile parlare con un pescatore, e grazie alla lingua locale di presentazione e al classico abbigliamento Mauritano della nostra preziosa guida, con stupore ci addentriamo nel cuore del mercato per incontrare un vecchio del mare. L’ambiente non è dei più salubri, e comunque consono al porto sulla spiaggia e ai mezzi manuali di pesca, ma sta di fatto che odori e colori ci restano subito impressi per la loro concretezza.. Habdul, il vecchio del mare, sta ordinando alcuni incarichi a dei giovani ragazzi dalla pelle bruciata, e dopo i rituali del saluto arabo, ci chiede che informazioni ci servono senza che nemmeno avessimo anticipato interrogativo. Il mistero dei Saggi anziani o la nostra chiara provenienza straniera, erano state sufficienti per interpretare le intenzioni della visita. I pescatori, quasi tutti abitanti della Capitale, si muovono in mare con cicli settimanali, partendo con le piroghe non troppo cariche di viveri e le reti che andranno a distendere nelle zone più pescose. Non Si porta molto cibo, solo qualche pane e l’acqua che è indispensabile, il resto lo offre il mare e non serve molto impegno per preparare del sano pesce a bordo. Rientrano, se il mare lo consente, dopo 4,5 giorni quando non riescono più a muoversi nella piroga dal tanto pesce disposto nella stiva, ma naturalmente non sempre va bene e alcune settimane le trasferte al largo non sono soddisfacenti. Habdul ci spiega che il mare va rispettato, perché è potente e quando meno te lo aspetti, diventa maligno e pericoloso.. “eppure è sempre lo stesso mare.. una settimana ti fa riempire le piroghe fino a renderle pericolose dal troppo carico, e la settimana successiva torni a casa senza nemmeno il pesce per la famiglia..” Osservando le imbarcazioni si notano degli indelebili segni di usura, soprattutto nelle superfici dei masconi (parte anteriore della piroga) che sono ripiegati all’interno dalle frequenti ondate. Le più vecchie sono costruite in legno, molto affusolate e lunghe circa 8 metri, sono dipinte con simboli e colori vivaci che rappresentano scene religiose e propiziatorie, una specie di amuleto applicato sull’imbarcazione per essere protetti in mare dalle intemperie. “Oggi si costruiscono in alluminio, perché sono più resistenti ed elastiche agli urti delle onde, si piegano ma non si spezzano come le vecchie di legno. Poi sono più leggere e si fatica meno a portarle giù in acqua..” Il mestiere, come in tutti i porti del mondo, è molto duro perché anche a terra ci sono molteplici impegni necessari per mantenere le attrezzature efficienti. In Mauritania, si fa e si ripara tutto sulla spiaggia, reti, imbarcazioni, strumentazione e si notano disperse nei pressi del mercato, molte piccole costruzioni che sono adibite a magazzini per attrezzi e pesce pescato.. “ con questo sole che ti cucina, riusciamo anche a essiccare il pescato e cosi possiamo mangiarlo in inverno quando il mare fa la voce grossa e non c’è tanto da scherzare .. ci mettiamo del sale che si fa sempre con l’acqua del mare e poi lo appendiamo sotto quelle graticole e aspettiamo qualche giorno. Lo dobbiamo essiccare perché è l’unico modo per conservarlo ..” Habdul ci spiega con partecipazione mentre noi raccogliamo tutte le informazioni preziose che un anziano pescatore ci dona con tanta gentilezza..