La magnifica citta’ di Cape Town famosa per il suo traffico navale e i paesaggi meravigliosi..

Foto e testo di Marta Aloisio

Kaapstad é il nome che gli olandesi diedero al punto di scalo fondato per rifornire le navi che si dirigevano verso l’Asia. Proprio la posizione strategica di Cape Town l’ha resa un crogiolo di culture diverse. Tutt’oggi, camminando per le sue strade, lo si percepisce insieme alla vividezza del triste ricordo dell’apartheid, politica di segregazione razziale istituita nel secondo dopoguerra e rimasta in vigore fino al 1993. La gente del posto è legata alla figura di Nelson Mandela, non solo per il ruolo che il presidente ebbe sull’effettivo miglioramento di Cape Town, ma per gli insegnamenti di vita che lo resero la più importante figura della lotta contro l’apartheid. É il 18 luglio, giorno del compleanno di Nelson Mandela ed è festa nazionale in South Africa. I proprietari di una pompa di benzina hanno messo un tavolino per strada per offrire il caffè ai passanti: il presidente Mandela aveva stabilito che in questa giornata ognuno doveva dedicare 67 minuti a fare del bene agli altri. Sono in tanti oggi a impiegare il proprio tempo per gli altri. Chiedo alla donna nera che sorseggia il caffè vicino a me cosa significhi per lei Mandela e semplicemente mi risponde: “Grazie a Mandela io ho una casa e i miei figli possono studiare”. Le persone qui sono amichevoli: tutti salutano anche solo per il fatto di condividere un tratto di strada insieme.

In Greenmarket square, una piazza quadrata che ospita tutti i giorni un mercato di oggettistica africana, i commercianti invitano a entrare nel loro stand tra collane, dipinti, strumenti musicali e tanto altro con un "take your time!" e quando con calma l’articolo desiderato é stato trovato, inizia il divertente rituale della contrattazione. La cordialità é di casa a Cape Town, anche nel coloratissimo Bo-kaap, quartiere musulmano dove le abitazioni, al massimo di due piani, sono tinte con colori vivaci. In una di queste case partecipo a una lezione di cucina Cape Malay, comunità del sud Africa, originaria del sud est asiatico, giunta a Cape Town attraverso gli olandesi che ne avevano colonizzato la terra natale. L’accoglienza in casa é calorosa e la preparazione dei piatti molto interessante: pollo al curry, chilli bite, una sorta di bocconcini piccanti, chapati, il tipico pane asiatico, simile nella forma alla nostra piadina. Al termine della lezione, ceniamo insieme , gustando sapori unici e utilizzando rigorosamente solo le mani.

Di Cape Town non può non colpire la natura rigogliosa. La città é sovrastata da Table Mountain (m 1080) che dal 2011 rientra tra le sette meraviglie del pianeta. La vetta si raggiunge in funivia, o seguendo uno dei numerosi sentieri percorribili in sole due ore o anche in quattro o cinque ore. Come il percorso Skeleton Gorge che parte dal giardino botanico Kirstenbosch e sale tra scenari panoramici sempre diversi fino alla vetta, che si affaccia su tutta la baia e da cui si può ammirare l’intera ampiezza della città e l’incantevole spiaggia di Camps bay, quartiere residenziale dal bel lungomare con locali e ristoranti, Robben Island a pochi chilometri dalla costa, la montagna di Lion’s Head (m 669) e la collina di Signal Hill (m 350). La cima di Lion’s Head é raggiungibile solo a piedi dopo una non facilissima passeggiata di circa 45 minuti, la cui fatica è compensata dalla fortuna di assistere a uno dei più bei tramonti che la natura possa offrire. Signal Hill invece é raggiungibile in taxi (molto economici in città, anche se, specie nelle ore notturne, si raccomandano solo quelli ufficiali) e durante le ore del tramonto é frequentata da molte persone che improvvisano pic-nic.

Al di sotto della superficie marina lo spettacolo è altrettanto entusiasmante. A bordo di una semplice imbarcazione in legno, a poche ore da Cape Town, é possibile praticare shark cage divig, un’immersione in cui a separarmi dagli squali bianchi ci sono solo le sbarre metalliche di una cabina posta sotto la superficie dell’acqua. All’avvicinarsi del primo squalo, attirato da un’esca di testa di tonno, ritengo sia meglio rimanere a bordo e godere dello spettacolo da un punto più sicuro. Poi, con un po’ di coraggio, indosso la muta ed entro con altri quattro ragazzi nella gabbia, divorata dalla tensione, in attesa che, dalla nave gli uomini che tirano l’esca ci dicano “down, down, down!”: è il momento di trattenere il respiro e andare sott’ acqua perché lo squalo sta arrivando a pochi centimetri da me... Da Hermanus, invece, soprattutto nei mesi invernali, è possibile scorgere gli spruzzi delle balene dalla costa o meglio ancora vederle da vicino su un’ imbarcazione nuotare maestosamente intorno, incuranti della presenza umana. Seduta a bere una birra in un pub a Kalk Bay, ho la mia personale esperienza di whale watching: la balena é vicino la riva e tra noi due, tanti surfisti ad attendere l’onda buona... che emozione indimenticabile! L’odore potente dell’oceano mi accompagna per un’ora e mezza durante il viaggio verso Cape of Good Hope e Cape Point. una volta a destinazione, la vista dal faro, nel punto più alto di Cape Point, é stupenda. Lungo il percorso, sulle spiagge di Simon’s Town vivono colonie di pinguini. A Cape Town prenoto un safari di quattro giorni a Kruger Park. Insieme a un gruppo di amici volo fino a Johannesburg e da qui, dopo circa 5 ore in auto, siamo al parco. Kruger Park si visita in fuoristrada a più posti, su cui non mancano coperte di lana per ripararsi dal freddo della prima mattina e delle ore dopo il tramonto. La fauna é ricchissima, numerosissime specie di antilopi (springbok, kudù, ecc), zebre, giraffe, ippopotami, coccodrilli, ghepardi e ovviamente i big five: elefante, leone, leopardo, rinoceronte e bufalo. Gli animali sono rispettati, non si interagisce con loro e non vengono disturbati, soltanto ammirati nel loro habitat. ...forse proprio in questo equilibrio risiede il fascino segreto di una terra viva ed emozionante che mi ha rapita per ben due intensi e indienticabili mesi... Marta Aloisio