La Birmania, ci ha sorpreso per la ricchezza di paesaggi, dalle pianure alluvionali del fiume Irrawaddy, alle zone montuose del nord di conformazione carsica, le coste oceaniche e gli arcipelago delle Andamane. La cultura poi, fortemente influenzata dalla religione Buddhista, è molto ricca di tradizioni e riti affascinanti.
La Denominazione di Birmania, ormai non più regolare come Nome di stato, è stato sostituito con il recente Myanmar , dopo il colpo di stato del 1988. Tale Nome è gradito oggi alle minoranze etniche che negli anni passati cercarono di soppiantare il governo Birmano, ed è tuttavia oggi accettato dalla maggioranza della Popolazione di orgine Bamar La Birmania confina a ovest con Bangladesh e India, a nord-est con la Cina e a Est con la Thailandia e con il Laos. È grande 678.500 km² ed è lo stato più grande dell’Indocina[16] È grande il doppio dell’Italia, poco più grande dell’Afghanistan e poco meno dello Zambia. È attraversata dal tropico del Cancro.
Il territorio può essere diviso in cinque parti dal punti di vista fisico: le montagne del nord, quelle dell’ovest, l’altopiano dell’est, il bacino centrale e la zona costiera. Al nord le vette sono aspre ed elevate e si innestano direttamente nell’Himalaya, di cui costituiscono l’estremo contrafforte. Nella zona occidentale invece le catene sono meno elevate. A est si estende l’altopiano di Shan, arido e incolto nella sua parte settentrionale, ricco di foreste tropicali in quella meridionale. Verso ovest l’altopiano scende a strapiombo mentre verso Sud esso si prolunga in rilievi che formano la zona costiera delTenasserim. La zona costiera procedendo da nord verso sud presenta coste alte e frastagliate, bagnate dal golfo del Bengala; seguono il delta dell’Irrawaddy e le pianure costiere che si affacciano sul golfo di Martaban. Infine nella parte più meridionale le coste ridivengono alte e rocciose.
La zona che ha più interesse speleologico è quella al confine con il Laos, dove i massicci calcarei sono scavati dai corsi d’acqua sotteranei che poi affluiscono nel grande Mekong. Gli ambienti ipogei in queste zone, considerata la particolare conformazione rocciosa e le abbondanti piogge monsoniche, sono molto imponenti con gallerie di grandi dimensioni. Anche le pianure alluvionali, che sembreberebbero una zona poco ospitale, sono invece abitate e la popolazione utilizza le vie d’acqua per svolgere tutte le attività quotidiane che siamo abituati a vedere in piazze e mercati. Il fiume infatti, viene navigato con facilità dalle lunghe piroghe in legno, che trasportano ogni tipo di materiale e alimento, e in molti villaggi si svolgono sull’acqua anche gli scambi di merce di uso quotidiano.
I membri della Sangha Buddhista sono venerati in tutta la Birmania, che è al primo posto fra gli stati con individui che professano il Buddhismo Theravāda. La Birmania è un paese multi-religioso. Quella Theravāda è la tradizione buddhista più diffusa, a cui sono stati aggiunte credenze locali. Secondo il governo militare, è praticata dal 89% della popolazione, specialmente fra Bamar, Rakhine, Shan, Mon e Cinesi. Di incredibile Impatto sono le visite ai monasteri, che in un viaggio in Birmania non possono mancare, considerata anche la quantità di centri di culto presente nella regione. La religione Buddhista, è estremamente profonda e coivolgente, anche per gli ospiti dello stato che restano affascinati dalle imponenti statue sacre e dai riti di preghiera molto riservati e spirituali.
Un viaggio interessante sotto molti aspetti, da quello puramente culturale che ci ha fatto conoscere la realtà del mondo Buddhista, a quello geografico considerate le molteplici situazioni morfologiche che presenta il vasto stato Birmano